lunedì 25 marzo 2013 – CRONACA – Pagina 15
BENEFICENZA. Fino a maggio alla «temporary gallery» della Terrazza bar Al Ponte
Scatti di solidarietà in mostra grazie agli inviati di guerra
La vendita delle foto destinata a finanziare progetti sanitari a favore del popolo Karen
Uno scatto di solidarietà. Alle volte basta un attimo, e quel clic si trasforma in emozione. Può cristallizare un sorriso, può fissare gli ultimi istanti di vita. può mostrare le sguardo fiero o terrorizzato di un combattente, la rassegnazione di una donna.
Si chiama per "Per sempre in guerra: uomini in armi", la mostra che è stata inaugurata ieri alla temporary gallery della Terrazza bar al Ponte, vicino a Ponte Pietra. Esposti ci sono gli scatti di reporter di guerra come Fausto Biloslavo e Gian Micalessin. Resta fino a maggio.
Biloslavo, scrive per Il Giornale e Il Foglio e collabora con numerose altre testate quali Gente, Radio 24 e i telegiornali di Mediaset. Da più di 30 anni inviato di guerra, ha seguito conflitti sanguinosi in tutto il mondo, dal Ruanda all´Iraq, dalla Cecenia alla ex Jugoslavia; ha pubblicato articoli e foto anche su Panorama e Il Corriere della sera. I suoi filmati sono stati messi in onda dalle p! rincipali televisioni europee ed americane
Micalessin, giornalista, scrittore ed inviato di guerra. Inizia la sua carriera nel 1983 seguendo i mujaheddin afghani impegnati nella resistenza ai sovietici. In oltre 29 anni di professione visita le più sanguinose prime linee degli ultimi decenni dai Balcani alla Cecenia, dal genocidio del Rwanda all´Iraq, dalla Siria alla Birmania raccontando oltre 30 conflitti. Le loro foto, montate in misura 100x70 sono in vendita assieme ad altre di Giuliano Koren, terzo posto nella sezione fotografia di guerra al PX3 Paris del 2009, secondo classificato assoluto nella categoria press al PX3 Paris 2011, vincitore della categoria fotogiornalismo d´approfondimento e terzo posto nella categoria ritratto al concorso dell´associazione nazionale fotografi professionisti (TAU Visual) premiofotografico 2009.
I proventi saranno devoluti in beneficenza al progetto mobile del dipartimento della salute della Regione Karen in! Birmania. L´etnia Karen conta circa sette milioni di pe! rsone, con una propria storia, lingua e cultura; di indole pacifica e di spirito comunitario, da lungo tempo è invece perseguitata dal governo birmano ed è spesso oggetto di drammatici, toccanti reportage da parte di giornalisti e fotografi. La mostra non sarà solo un momento di cultura, ma anche di riflessione e, soprattutto, un´opportunità di aiuto. A.V.